La giustizia in Italia è una presa per il culo

Si la giustizia è proprio una presa per il culo!

Rivolgiti ad un avvocato (o più di uno) per iniziare la tua battaglia legale per far valere i tuoi diritti o semplicemente per difenderti dalle folli pretese di qualche sconsiderato individuo e invece di risolvere i tuoi problemi, dopo anni di continue tensioni e infinite speranze, ti rendi conto che avresti fatto meglio a fare finta di niente, a girare la testa dall’altro lato, a otturarti naso e orecchie o a fingere di non aver visto niente!

Ma ormai sei coinvolto, sei troppo avanti per poterti fermare. Se ti fermi sei definito un perdente… Si sono queste le pippe mentali che ti fai. E vai avanti e stai in balia dei giudici che rimandano senza alcun buonsenso e degli avvocati che continuano a chiederti la parcella annua in ogni caso, sia se si fanno le udienze sia se si rinviano.

Insomma inizia una causa e fatti il segno della croce! Il circolo vizioso in cui ti ritrovi coinvolto ti impedisce di uscirne e ti costringe a subire.

I tuoi “procedimenti”, per dinamiche interne ai tribunali, a volte abilmente gestite o d’ufficio, vengono rinviati di anno in anno. Le motivazioni? Il giudice che ne ha troppe le passa al GOT, ma il GOT non ha le competenze e quindi torna al giudice. Poi il giudice ha degli impedimenti e passa all’altro giudice che anche lui/lei ne ha troppe e quindi le sposta all’altro collega. Intanto, però, in questi vari passaggi sono stati sentiti testimoni o fatte delle ctu…ma sapete che c’è? Quando cambia il giudice, nella maggior parte dei casi, si ricomincia tutto da capo!!!

E tu che stai sperando nella imminente conclusione ti ritrovi in a subire una pesantissima delusione che ti fa cadere il mondo addosso.

E gli avvocati, con il classico sorrisetto sarcastico di chi sa di continuare comunque a guadagnare, ti dicono che loro non hanno colpa…e i giudici, a cui chiedi un incontro per capire meglio, ti rispondono che non dipende da loro ma dal sistema della giustizia italiana.

Si ok, ma con chi bisogna prendersela? Con chi ci si può sfogare? A chi si deve sfondare il muso?

A queste domande non c’è risposta se non questa: a te stesso!

Cosa chiedo?

Chiedo un’Italia diversa in cui tutte le persone diventino coscienziose e pensino ai propri simili come se si trattasse di loro stessi. Chiedo che i responsabili dei tribunali di tutto il Paese prendano le decisioni giuste. Chiedo che lo “scarica barile” possa finire. Chiedo che l’onestà torni di moda. Chiedo che tutti i cittadini possano diventare per prima cosa giudici di se stessi. Chiedo che anche i responsabili del tribunale della mia città possano indirizzare i propri magistrati ad avere rispetto della vita delle persone che vi si rivolgono.

Ma a tutte queste richieste ci sarà mai una risposta positiva?

Non lo so, ma intanto la vita passa!

Erano forse migliori le soluzioni adottate nel selvaggio west?

 

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